L’estate appena trascorsa ha avuto un sapore particolare perché è stata la nostra ultima “a due”. Per festeggiare abbiamo deciso di regalarci in agosto un paio di settimane tra l’Italia e la Francia, visitando alcuni luoghi nuovi e ritornando in altri per noi particolarmente significativi.
Il mio racconto comincia dalla nostra prima volta in Umbria. Avevamo a disposizione quattro giorni durante i quali abbiamo visitato tre città in provincia di Perugia: Gubbio, Assisi e Todi.
Gubbio è un’ incantevole città medioevale. Conosciuta come “la città di pietra”, sorge alle pendici del Monte Ingino e le sue origini sono collegate a quelle della civiltà umbra, come testimoniato dalle “Tavole Eugubine” conservate nel Palazzo dei Consoli.
Il patrono della città è Sant’Ubaldo a cui è dedicata una Basilica posta sulla sommità del monte da cui ha avuto origine la città. Al suo interno sono custoditi i famosi Ceri di Gubbio che il 15 maggio di ogni anno vengono riportati a spalla dai ceraioli all’interno della Basilica. La manifestazione, conosciuta come Corsa dei Ceri, parte da Piazza Grande e coinvolge tutta la città, attirando ogni anno molti turisti. Non abbiamo avuto la possibilità di visitare la Basilica per mancanza di tempo, ma segnalo che può essere facilmente raggiunta in auto o utilizzando la funivia, con partenza nei pressi di Porta Romana.
Una copia dei ceri è visibile nella Chiesa di San Francesco della Pace, simbolo del legame tra San Francesco e la città. Secondo la leggenda il lupo, dopo aver incontrato Francesco ed aver perso la sua cattiveria, visse qui gli ultimi anni della sua vita in perfetta sintonia con la popolazione. All’interno della cripta è posto un divertente libro a fumetti che fa rivivere a grandi e piccini l’incontro tra San Francesco e il lupo.
La città si sviluppa in altezza e percorrere i suoi vicoli può essere complicato per chi ha difficoltà motorie o, come me, è agli ultimi mesi di gravidanza. Per ovviare al problema il Comune ha predisposto un efficace sistema di ascensori pubblici gratuiti che consente di raggiungere i due principali livelli della città: il primo Piazza Grande, sede del Palazzo dei Consoli e del Palazzo del Podestà e il secondo gli Orti della Cattedrale, per poter visitare la Chiesa dedicata ai Santi Mariano e Giacomo. Gli ascensori sono aperti solo durante il giorno, cosa che purtroppo limita la fruizione della città la sera.
Ci siamo poi spostati verso Todi, approfittando del viaggio per una breve sosta ad Assisi. Nella città di San Francesco non ci siamo fatti mancare una visita alla celebre Basilica, anche se il nostro interesse era rivolto a Santa Maria degli Angeli.
Situata nell’omonima frazione di Assisi, la Basilica fu fatta costruire dal Papa a metà del XVI secolo a protezione della Porziuncola, cappella in cui San Francesco avrebbe formato il primo Ordine di Frati Minori e per conservare la Cappella del Transito, dove il Santo morì il 3 ottobre 1226. La visita ha ripagato pienamente il tragitto perché ci ha trasmesso la forza dello Spirito Francescano, in grado di coinvolgere a mio avviso sia i credenti sia i non credenti.
Arriviamo a Todi nel tardo pomeriggio e già in serata la città ci appare in tutto il suo fascino. Situata nella Media Valle del Tevere, Todi sorge sulla sommità di una collina ed ha origini etrusche. La sua fondazione è legata ad una leggenda, secondo la quale inizialmente doveva essere costruita in pianura, ma quando un’aquila volò sopra i costruttori prendendo il telo su cui stavano discutendo del progetto e posandolo sulla sommità della collina, tutti videro in questo un segno divino e decisero di spostare i lavori.
Per la prima visita in città consiglio Todi Unica, il progetto che con l’acquisto di un solo biglietto (costo 10€) consente di vederne tutti i principali monumenti. Nel dettaglio sono visitabili: il Museo Civico, il Museo lapidario Complesso delle Lucrezie, dove è collocato il “Nido dell’Aquila”, il Campanile del Tempio di San Fortunato, le Cisterne Romane, il Palazzo Vescovile, la Chiesa della Nunziatina, gioiello barocco della città per gli affreschi e decorazioni che ricoprono tutta la superficie e la Cripta della Cattedrale. Il biglietto ha validità illimitata quindi può essere utilizzato in più giorni o nel corso di più visite in città.
Il Parco della Rocca, posto dietro il Tempio di San Fortunato, è il polmone verde della città ed offre tutto quello che serve per una sosta rigenerante.
Anche in questo caso la città si sviluppa in altezza e visitarla può non essere facile per tutti, visto che in alcuni tratti la salita che attraversa le tre cerchie di mura è abbastanza ripida. Io non ho avuto particolari problemi, immagino per il clima decisamente più fresco rispetto ai giorni precedenti. Il Comune ha risolto anche qui il problema, costruendo un ascensore gratuito che da Porta Orvietana permette di raggiungere velocemente il centro.
La nota di gusto di questo viaggio è riservata alla Trattoria da Piero e Silvana. Situato all’esterno del centro storico, il locale è facilmente individuabile perché si trova in Via G.Matteotti, strada che conduce alla Porta Romana, una delle cinque porte di accesso alla città. Il menù offre numerosi piatti locali, cucinati ogni giorno dalla signora Silvana e la sera c’è la possibilità di gustare delle ottime pizze, i cui nomi sono ispirati in parte alla tradizione umbra. La gestione familiare offre poi un clima sereno e massima disponibilità nei confronti dei clienti. Contrariamente alle nostre abitudini, siamo tornati per entrambi i giorni di permanenza in città a cenare qui, proprio perché ogni cosa ci ha conquistato.
L’Umbria ha delle vibrazioni speciali. Riesce a trasmettere qualcosa di diverso e più intimo rispetto a molti altri luoghi.
E tu lo descrivi benissimo.
Bravissima! E complimenti per la tua nuova avventura 🙂
In bocca al lupo!
Grazie mille Manuela!Sono d’accordo con te, un viaggio in Umbria ti cambia dentro. Pensavo fosse una sensazione legata alla gravidanza, ma sono felice di poterla condividere con qualcuno. Pe il blog, invece, tu sei tra le persone che mi ha spinto ad intraprendere questa avventura 🙂
Ciao Marta !! Felice di averti conosciuta 🙂 Sogno l’Umbria da molto tempo, è una terra che mi ispira moltissimo..sarà che ci sono stata quando ero ancora nel grembo materno?? prima o poi devo andarci !!
Il piccolino è già arrivato o ci sei quasi ??
Come hai detto tu inizia ora il viaggio più grande 🙂 In bocca al lupo 🙂
Ciao Daniela, grazie a te per essermi venuta a trovare :-). Allora hai qualcosa in comune con la mia piccola Adele :-). Devo dire che anch’io la sognavo da tanto e quest’anno, complice la sosta nelle Marche, sono riuscita ad andarci. Non ho potuto vederla tutta, anche se le dimensioni ridotte lo rendono fattibile, ma so già che ci ritornerò. Mancano un paio di settimane alla nascita della piccola e devo dire che non vedo l’ora di partire per questo grande viaggio :-). A presto, Marta