COME ORGANIZZARE UNA VACANZA IN BELGIO CON UNA BAMBINA DI DUE ANNI

Partire dall’Italia in macchina e raggiungere il Belgio per una vacanza di due settimane con una bambina di due anni può sembrare una follia, ma vi garantisco che è stata un’esperienza fantastica e altamente stimolante per tutti.

Progettavamo questo viaggio da tre anni, ma solo ora siamo riusciti a realizzarlo.

La nascita di Adele ci ha costretti a qualche cambiamento, ma ora possiamo dire che è stato un successo perché sentiamo di aver preso da questa vacanza quello che ci aspettavamo ed anche qualcosa in più.

1°tappa – Monza/Strasburgo – 353 chilometri, circa cinque ore di viaggio (soste incluse)

La prima cosa da considerare quando si parte con una bambina di due anni sono le tempistiche dei tragitti in auto. A questa età generalmente non sono più così piccoli da dormire per molte ore in macchina e, nello stesso tempo, non sono abbastanza grandi da potersi distrarre con tablet, video, libri o altro. Abbiamo quindi optato per fermarci una notte vicino a Strasburgo, così da non superare le cinque ore di viaggio.
La Svizzera ci ha quindi ospitati per gran parte del tragitto. Viaggiare sulle autostrade di questo paese vuol dire non avere caselli perché al momento in cui si passa la dogana è necessario pagare un ticket di ingresso di 40 euro con il quale si riceve un bollino da attaccare al vetro dell’auto. Questo ha validità annuale (il nostro scadrà a dicembre) e consente libero accesso a tutte le autostrade del paese. Lo spettacolo offerto dalla natura Svizzera lascia senza fiato così come il conto che ti si presenta se decidi di fare una sosta all’autogrill: noi abbiamo speso 30 euro per due panini e due bibite.

Nel pomeriggio siamo arrivati a Ittenheim, poco meno di 15 km da Strasburgo.

Abbiamo dormito qui: https://www.airbnb.it/rooms/7091196 e consigliamo a tutte le famiglie (ma non solo) questa sistemazione. I proprietari hanno creato un bel bilocale nella dependance della loro casa e, per chi ha bambini, offrono gratuitamente il lettino, il seggiolino per la pappa e l’asciugamano per il bagnetto.

CartelloIttenheimAlsazia

NegozioIttenheimAlsazia

IttenheimAlsazia

Ittenheim

IttenheimAlsazia4

Il paese è piccolo ma fornito di tutto il necessario per una breve permanenza (negozio di alimentari, farmacia e ristoranti). Lo abbiamo visitato a piedi in poco più di un’ora.

L’atmosfera che si respira nelle strade è quella tipica della Francia rurale che qui ha la particolarità di mischiarsi con l’influenza germanica.

L’Alsazia è stata infatti tedesca fino alla fine della prima guerra mondiale e questo è ancora ben evidente, tra le altre cose, nei cognomi delle persone e nei nomi delle strade.

La mattina dopo siamo andati a Strasburgo (farò un post dedicato) e nel primo pomeriggio abbiamo lasciato l’Alsazia con la consapevolezza di doverci tornare perché una semplice tappa di passaggio si è rivelata l’occasione per scoprire una regione incredibile che, ne siamo certi, può riservarci grandi sorprese.

 

 

 

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