Torno spesso nelle Marche perché ho la fortuna di avere lì dei parenti con i quali vado molto d’accordo. Sono molto affezionata a questa regione, in grado di regalarmi ogni volta qualcosa di nuovo. L’estate appena trascorsa lo ha confermato, vista la mia difficoltà a sopportare molte ore di sole, abbiamo fatto meno mare rispetto agli anni passati, a tutto vantaggio di gite alla scoperta del territorio.

Nell’anno dell’uscita de “Il Giovane Favoloso”, film di Mario Martone ispirato alla vita del poeta Giacomo Leopardi, abbiamo visitato Recanati (Macerata). Me ne parlavano da tempo, ma avevo sempre rimandato, forse perché la ritenevo inconsciamente una città triste, come l’immagine del poeta che gli studi scolastici mi hanno lasciato.

PiazzaGiacomoLeopardiRecanati

Nulla di più sbagliato, Recanati è una città viva ed orgogliosa del suo celebre concittadino. Il centro si raggiunge in pochi minuti, visto che la città è piuttosto piccola ed organizzata a misura d’uomo. Percorrere l’itinerario leopardiano è facile, visto che è ben segnalato. Non c’è un percorso obbligatorio, io suggerisco di partire dalla Casa di Leopardi. Situata nel rione di Monte Morello, si affaccia su Piazza Sabato del Villaggio, resa famosa dal poeta con l’omonima poesia. Abitata dagli eredi della famiglia, è aperta al pubblico solo in parte. Il percorso di visita offre la possibilità di vedere la Biblioteca Leopardi, raccolta dei volumi utilizzati dal poeta e dalla sua famiglia per gli studi ed oggi consultabili, dietro presentazione di richiesta scritta, da studenti universitari o ricercatori. L’accesso avviene tramite visita guidata, ed è vincolato ad un orario indicato sul biglietto al momento dell’acquisto. Da una delle finestre della biblioteca si vede la Casa della “celebre” Silvia, nella realtà Teresa Fattorini. Figlia dei responsabili delle scuderie della famiglia, lavorava lì accanto e in poco tempo divenne la musa del poeta.

PiazzaSabatodelVillaggio

Accanto all’ingresso della biblioteca, si può vedere la Mostra “Giacomo dei Libri”, un interessante sguardo sull’evoluzione del rapporto tra il poeta e il mondo della cultura, che per il padre Monaldo non poteva prescindere dall’amore per i libri.

StradaversoColledellInfinitoLeopardi

Tutte le volte in cui a scuola mi sono imbattuta nella poesia Infinito, sono sempre stata affascinata dall’inizio: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”, sperando un giorno di riuscire a vedere il colle, fonte d’ispirazione per il poeta. Si trova a poca distanza dalla casa, uscendo dall’ingresso principale si percorre la leggera salita che si apre sulla destra, fino ad arrivare ad un sentiero che si snoda accanto alle mura. Al termine ci si trova davanti il famoso Colle dell’Infinito che, tra l’altro, regala un panorama invidiabile.

Per maggiori informazioni sugli orari e percorsi di visita consiglio il sito: www.giacomoleopardi.it

ColledellInfinitoLeopardi

PanoramaColledell'Infinito

Un’altra città che ha confermato il mio amore per le Marche è stata Senigallia. Fino ad ora ne avevo sempre sentito parlare per la famosa fiera, per altro mai vista, ma non avevo avuto l’occasione di andarci.

Conosciuta per le sue spiagge bianche e gli stabilimenti balneari, la città ha all’interno molti tesori da scoprire. Il punto di partenza privilegiato è la Rocca Roveresca. Il nome deriva dal Duca Giovanni Della Rovere, primo della casata a governare Senigallia. Costruita a scopo difensivo, nei secoli ha subito numerose trasformazioni che l’hanno portata ad ospitare una scuola di artiglieria, un carcere, le cui celle sono ancora in parte visitabili, un ospedale ed infine un orfanotrofio. La struttura è oggi a disposizione della città e vi trovano spesso spazio mostre ed eventi culturali. Il biglietto d’ingresso costa solo due euro e il percorso non presenta particolari difficoltà, quindi se programmate una visita in città consiglio di inserirla tra le cose da fare.

RoccaRoverescaSenigallia

Spostandosi poi verso il centro si ci può dirigere verso Piazza Roma, fulcro della vita cittadina con i suoi negozi, i bar e il Palazzo del Governo di epoca seicentesca, attualmente sede del Comune. In questa piazza si trova la celebre Fontana del Nettuno, chiamata dai senigalliesi la fontana del “Monco in Piazza”, visto che il protagonista è privo delle braccia.

PiazzaRomaSenigallia

Proseguendo poi verso nord si giunge al fiume Misa e ai celebri Portici Ercolani, altro punto di forza della città. Case e negozi si alternano in più di cento arcate in pietra d’Istria, dando un tocco altamente suggestivo all’ambiente.

Senigallia

Abbandonato il centro storico, ci si può dirigere verso il mare per vedere un altro simbolo della città, la celebre Rotonda sul Mare. Conosciuta negli anni Sessanta come balera e probabile fonte di ispirazione per la famosa canzone di Fred Bongusto, oggi ospita mostre, spettacoli e concerti.

RotondasulMareSenigallia

Nei giorni della nostra visita si teneva in città il Summer Jamboree, festival internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40-’50. Tappa obbligata per tutti gli appassionati del periodo, attira ogni anno molti turisti e coinvolge gli abitanti in giorni di feste e divertimento gratuito all’insegna dell’atmosfera di quegli anni.

Per informazioni sulla prossima edizione consiglio il sito: http://www.summerjamboree.com/ o la pagina facebook: https://www.facebook.com/SummerJamboree.Official.

5 Comments

  1. Senigallia <3
    Da marchigiana DOC posso dirti che hai scelto davvero due belle tappe ^_^ A saperlo potevamo incontrarci dato che in quel periodo ero proprio nelle Marche per godermi l'autunno…opsssss ….l'estate!! 😉

    1. Grazie mille Sara :-). Pian piano sto iniziando ad associare le regioni d’Italia agli amici virtuali che seguo. In agosto non mi è venuto in mente, ma tanto torno spesso quindi ci sarà sicuramente una nuova occasione. Un abbraccio Marta

  2. Le Marche <3 Tra te e Sara non posso che soffrire… Conosco pochissimo questa zona e quest'anno, a causa di tutti gli amici che hanno postato foto nel Conero, ho sofferto tantissimo!
    Mi rifarò! 🙂

    1. Certo, il Conero è tra le più belle zone delle Marche. I miei parenti non abitano lontano e posso andarci in giornata :-). Ci sono tanti posti che ancora non conosco, magari li vedremo io, te e Sara. Un abbraccio e a presto Marta

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